BPCO e esercizio fisico

Muoversi per respirare meglio

Attività fisica, esercizio fisico, sedentarietà

Nonostante sia universalmente assodato che un’attività fisica regolare è fortemente associata a tassi ridotti di malattie a lungo termine, come cancro, problemi cardiovascolari e diabete, gli studi riportano che un’ampia percentuale della popolazione è meno attiva fisicamente di quanto sia necessario per mantenere un buono stato salute.1

Per prima cosa, quindi, è necessario definire cosa sia l’attività fisica: questo termine indica il movimento corporeo prodotto dalla contrazione del muscolo scheletrico, che richiede un dispendio energetico al di sopra dei livelli basali, e comprende le attività legate alla vita quotidiana, come le pulizie, il lavoro in giardino, il lavoro fisico, il tempo libero e i trasporti (ad esempio, camminare/andare in bicicletta da e verso lavoro/scuola). L’esercizio fisico, invece, è di solito differenziato dall’attività fisica in quanto è tendenzialmente pianificato, ripetitivo e strutturato, con l’obiettivo principale di migliorare la salute e la forma fisica.2

L’unione di attività fisica e di esercizio fisico permette al nostro corpo di raggiungere o mantenere un buono stato di salute: attualmente, però, il tempo in cui siamo attivi e in esercizio è minoritario nella nostra giornata, dato che si stima che il 54,9% della nostra giornata è trascorso in maniera sedentaria (ad esempio, seduti davanti a un computer, guardando la televisione e così via).2

Respirazione e esercizio fisico: un beneficio reciproco

Sappiamo bene che la sedentarietà è associata a un peggioramento complessivo del nostro stato di salute, con una tendenza al sovrappeso/obesità e all’insorgere di patologie come diabete e ipertensione; meno noto, anche se abbastanza ragionevole, è invece l’impatto negativo della vita sedentaria sul nostro respiro: uno stile di vita sedentario è infatti comunemente associato ad un aumento della iperreattività delle vie aeree, generalmente asintomatica, che può portare allo sviluppo successivo di sintomi asmatici o al declino accelerato della funzione polmonare.3

Al contrario, è noto che l’esercizio fisico comporta benefici al respiro, vale a dire alla reattività delle nostre vie aeree, tramite molteplici meccanismi; si ipotizza, ad esempio, che le inspirazioni profonde associate all’esercizio fisico regolare possano allungare la muscolatura liscia delle vie aeree.3
Tra esercizio fisico e respirazione c’è quindi un beneficio reciproco: l’allenamento fa bene alle nostre vie aeree, e vie aeree in forma migliorano la nostra resa, perché l’allentamento dei muscoli respiratori è in grado di migliorare la performance fisica nelle prestazioni sportive (corsa, ciclismo, nuoto ecc.) aumentando la forza e la resistenza del diaframma e dei muscoli accessori dell’ispirazione e diminuendo la percezione della dispnea e della fatica.4

Introduzione agli esercizi di respirazione

Esercizio fisico e respirazione si incontrano negli esercizi di respirazione, vale a dire pratiche respiratorie appositamente studiate per “esercitare” il nostro respiro, che si sono dimostrati in grado di ridurre in modo significativo la pressione sanguigna, aumentare la variabilità della frequenza cardiaca e l’ossigenazione, migliorare la funzione polmonare e la forza dei muscoli respiratori. Inoltre, studi psicologici hanno rivelato che gli esercizi di respirazione rappresentano un efficace intervento non farmacologico per la riduzione dell’ansia, della depressione e dello stress. Un esercizio di respirazione al giorno allevia l’esaurimento emotivo e la depersonalizzazione indotta dallo stress lavorativo.5

Focus: BPCO, esercizio fisico
e esercizi respiratori

BPCO e esercizio fisico

Perché fa bene

Poiché l’inattività fisica è associata a una scarsa prognosi nella BPCO, migliorare l’attività fisica giornaliera è un aspetto importante della gestione di questa patologia.9

È stato dimostrato che la riabilitazione polmonare migliora la tolleranza all’esercizio, riduce i sintomi della dispnea e migliora la qualità della vita, ed è pertanto considerata uno dei trattamenti non farmacologici più efficaci nei pazienti con BPCO.10

Le modalità “convenzionali” utilizzate per allenare i pazienti con BPCO che partecipano a programmi di riabilitazione polmonare includono principalmente gli allenamenti di resistenza (continuo o a intervalli) e gli allenamenti di forza.10

Allenamento di resistenza

È probabilmente la modalità di esercizio più comune nei pazienti con BPCO, e ha come obiettivo principale migliorare la capacità di esercizio aerobico.10

Poiché la maggior parte dei pazienti con BPCO grave non è in grado di sostenere esercizi ad alta intensità a causa di sintomi gravi, come dispnea e affaticamento, sono da preferire protocolli di esercizi come l’interval training, che, sebbene consista in una sequenza di carichi muscolari ad alta intensità, ha una tollerabilità, nel contesto della difficoltà muscolare respiratoria, è migliore rispetto a quella dell’esercizio a carico continuo.10

La frequenza raccomandata degli allenamenti di resistenza è di 3-4 giorni alla settimana. Nella modalità a intervalli, 30 secondi di esercizio sono seguiti da 30 secondi di riposo, oppure, 20 secondi di esercizio seguiti da 40 secondi di riposo, con una durata iniziale di 15-20 minuti per le prime 3-4 sessioni, che progressivamente va aumentata a 45-60 minuti (compresi gli intervalli di riposo).10

Oltre all’allenamento su una cyclette, l’allenamento di resistenza può essere eseguito come esercizio di camminata (sul tapis roulant o a terra).11 
Camminare è una delle più importanti attività giornaliere raccomandate nei pazienti con BPCO, e, poiché la capacità di deambulazione nei pazienti con BPCO è particolarmente compromessa, l’implementazione di un allenamento di resistenza basato sulla camminata potrebbe dare maggiori benefici rispetto alla cyclette.10

Allenamento di forza

La disfunzione muscolare periferica e la debolezza muscolare sono comorbidità altamente prevalenti nella BPCO, e contribuiscono all’intolleranza all’esercizio e all’intensità dei sintomi. In pazienti che le presentano, in aggiunta a quello di resistenza, l’allenamento di forza è raccomandato perché ha un potenziale maggiore di migliorare la massa muscolare e provoca anche meno dispnea durante l’esercizio, il che molto probabilmente lo rende più facile da tollerare rispetto all’allenamento aerobico.10

Pertanto, la combinazione dell’allenamento di forza con l’allenamento di resistenza a intervalli può essere una strategia utile in pazienti gravemente limitati nella loro capacità di eseguire un allenamento di resistenza, a causa di una marcata limitazione respiratoria.10

Gli allenamenti di forza possono essere eseguiti utilizzando le attrezzature convenzionali o pesi liberi, a un livello su misura per il singolo paziente:10,11 la frequenza raccomandata è di 2-3 giorni alla settimana.10

BPCO e esercizi respiratori

La maggior parte dei pazienti, già nelle prime fasi della BPCO, manifesta dispnea da sforzo durante lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana: per questo motivo è importante insegnare tecniche di respirazione che possano fornire un sollievo immediato nella dispnea acuta, per prolungare l’intervallo espiratorio.11

Le tecniche di riabilitazione respiratoria consistono principalmente in “respirazione a labbra socchiuse”, “respirazione diaframmatica” e/o una combinazione delle due:12

  • La respirazione a labbra socchiuse consiste nella generazione di una pressione positiva all’interno delle vie aeree nell’espirazione contro le labbra parzialmente chiuse, come nel fischio.12
  • La respirazione diaframmatica consiste nell’utilizzare il movimento addominale, riducendo il più possibile il grado di movimento della parete toracica, grazie al posizionamento, durante l’inspirazione, della mano del terapista o del paziente sull’addome.12

Altre tecniche utilizzate nelle persone con BPCO sono:12

  • Il controllo della respirazione, che consiste nel respirare dolcemente, usando il minimo sforzo, con le braccia appoggiate e le spalle e le mani rilassate, provando a sentirsi più rilassati e calmi ad ogni espirazione.12
    Questa respirazione rilassata, più lenta e più profonda, rappresenta una potenziale strategia per ottenere una ventilazione più efficace durante lo sforzo.12
  • La respirazione ritmata, vale a dire imparare a inspirare ed espirare a tempo con i passi, in un ritmo che ci si addice. Si pensa che questa tecnica riduca la dispnea durante l’attività, ad esempio quando si salgono le scale o si cammina, e che aiuti a evitare una respirazione rapida e superficiale.12

Esercizi respiratori consigliati
dalla app Lifully

La app LIFULLY, realizzata con il supporto incondizionato di Chiesi e disponibile sia su Play Store che su App Store, presenta una serie di esercizi di respirazione studiati per:
– migliorare il benessere, aumentare la concentrazione, migliorare la qualità del sonno
– eliminare le distrazioni, le frustrazioni e i nervosismi, e affrontare al meglio le ansie quotidiane.

Di seguito, vi presentiamo 10 esercizi di respirazione selezionati all’interno di LIFULLY:

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Respirazione addominale

Per ridurre lo stress e accrescere la consapevolezza del proprio respiro.

• Si effettua poggiando la schiena sul tappetino e portando una mano sull’addome e l’altra sul petto.

• Si inizia a respirare profondamente: si inspira dal naso, spingendo l’aria verso l’addome, che comincerà a gonfiarsi; si espira lentamente aprendo leggermente la bocca.

• Ci si concentra sul movimento delle mani: la mano sul ventre deve salire e scendere, mentre la mano sul petto deve rimanere ferma.
2

Respiro vittorioso (Respiro Ujjayi)

Per controllare il respiro e raggiungere uno stato di rilassamento profondo.

• Si inizia mettendosi in una posizione seduta su una superficie comoda e tenendo la schiena dritta.

• Si inspira profondamente e tenendo una mano di fronte al viso si espira come se si volesse appannare un vetro.

• Espirando si emette un suono simile al sibilo delle onde e l’azione viene ripetuta due volte.

• Infine, con la bocca chiusa, si avvicina il mento al petto e si riproduce il suono senza irrigidire la mandibola.
3 3

Respiro a mantice (Respirazione Bhastrika)

L’aria viene inalata ed espulsa in una rapida successione, producendo un suono ritmico e purificando la mente, per aumentare la vitalità del corpo e risvegliare le facoltà della mente.

• Ci si mette a gambe incrociate, mantenendo la schiena sempre dritta. Le mani vengono posizionate tra la gabbia toracica e l’addome.

• Si inspira immagazzinando l’aria e si espira con forza, facendo rientrare la pancia verso l’ombelico.

• Si coordinano i muscoli addominali e il diaframma, in modo da permettere all’aria di muoversi rapidamente nei polmoni.
3 4

Respirazione renale

Tecnica utile per combattere la stanchezza.

• Ci si mette in ginocchio e si inspira, ed espirando ci si siede sui talloni.

• Si allunga la colonna vertebrale appoggiando la fronte a terra e si portano le mani lungo i fianchi, con i palmi rivolti verso l’alto.

• Si inspira profondamente, cercando di portare l’aria nella parte alta della schiena.

• Si espira svuotando l’addome, cercando di direzionare l’attenzione verso la zona dei reni.

• Dopo 4 o 5 respirazioni complete si dovrebbe avvertire una sensazione di sollievo e profondo rilassamento.

• Se non si può assumere la posizione indicata a causa di problemi articolari o di altra natura, prendere posizione con cautela, senza sforzarsi più del necessario.
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Respiro e diaframma

Esercizio di respirazione profonda, che insegna ad espandere la gabbia toracica e aiuta a acquisire un maggiore controllo e consapevolezza del proprio respiro.

• Ci si sdraia in posizione supina, mettendo un blocco sotto la schiena, così da creare un inarcamento della spina dorsale.

• Rilassando il corpo, si portano le mani sulle costole inferiori e si inizia a respirare lentamente e profondamente solo dal naso.

• Inspirando, si espande la zona toracica, ed espirando la si riporta in posizione iniziale.
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Mente lucida (Tecnica Kapalbhati)

Pratica che rinfresca corpo e mente, purificando il sistema respiratorio, e consiste in corte, energetiche esalazioni e delicate inalazioni.

• Ci si posiziona seduti a gambe incrociate, mantenendo la schiena sempre dritta. Si appoggiano le mani tra la gabbia toracica e l’addome.

• Si inspira e si espira facendo rientrare la pancia verso l’ombelico.

• Mentre si espira si utilizza la forza degli addominali e durante l’inspirazione si rilassano i muscoli sollecitati.
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Passo dopo passo

Tecnica che permette di collegare il respiro ai nostri passi, per imparare a camminare con un respiro consapevole.

• Concentrandosi sul proprio respiro, si inizia a camminare, prendendo sempre più consapevolezza del proprio corpo.

• Lentamente, si cerca di sincronizzare il respiro al ritmo dei propri passi.

• Inspiro: un passo. Espiro: un altro passo.
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Depurazione narici (Respirazione Nadi Shodana)

Respirazione a narici alterne, per purificarle e favorire un migliore passaggio dell’aria.

• Ci si siede a gambe incrociate, mantenendo la schiena sempre dritta.

• Si piegano il dito indice e medio della mano destra.

• Si tappa con il pollice la narice destra, inspirando per 4 secondi dalla narice sinistra.

• Si solleva il pollice per aprire la narice destra e si chiude la narice sinistra con l’anulare.

• Si espira per 4 secondi e si continua la sequenza.
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Ronzio dell’ape (Respirazione Bhramari)

Esercizio in grado di produrre un effetto calmante sulla mente e una sensazione generale di tranquillità e benessere.

• Mantenendo una posizione comoda, si inspira e si sollevano le braccia, tappando le orecchie con i pollici e gli occhi con gli indici e i medi.

• Si inspira dalle narici ed espirando si emette un suono simile ad un ronzio, per la durata dell’intera esalazione.
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Respiro sospeso (Tecnica Kumbhaka)

Esercizio che stimola lo scambio di energia in tutto il corpo portando relax e tranquillità.

• Ci si siede a gambe incrociate, in posizione eretta.

• Si inspira per 5 secondi e con il pollice e l’indice si tappano le narici e si porta il mento verso il petto.

• Si trattiene il respiro per 5 secondi, dopodiché si libera il naso e si ritorna in posizione iniziale.

• Con il capo sollevato si espira per 10 secondi e si trattiene il respiro per 5 secondi.

Scegli cosa continuare a leggere: Conoscere Asma
oppure Respirazione e nutrizione.

BIBLIOGRAFIA

1. Shaban R, et al. Thorax. 2007; 62:403–410.
2. Fletcher GF, et al. Journal of the american college of cardiology. 2018; 72(14):1622-1639.
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